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Fonte: Granai della Memoria / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
Categorie
Archivi storici
Archivio:
Il tartufo Bianco
Autori:
Luca Percivalle, Pietro Schellino, Alessandro Ditommaso, Luca Percivalle, Remo Schellino
Attilio Di Sanza

Attilio Di Sanza

Per Attilio Di Sanza, insegnante alimentare in pensione, il tartufo è musica: una felice osmosi sinestetica tra musica e cibo di cui Rossini era un grande amatore. Come in uno spartito musicale il tartufo è in perfetta armonia con le altre note naturali di San Pietro Avellana, in questa cittadina si evidenzia una tradizione piuttosto recente, così come la passione di Attilio recentemente nata dal regalo di un lagotto romagnolo. Il suo non è un “passatempo” fatto di semplici gesti e pratiche casuali, è necessario conoscere territorio e le piante che lo circondano, il resto lo fà l’esperienza; gli amici tartufai hanno dato il loro contributo insegnando il saper fare e le metodologie fondamentali.Precedentemente il tartufo veniva confuso con una patata andata a male, oggi, dopo quasi 30 anni se ne riconosce il valore alimentare ed economico oltre che “magico”; oggi è diventata occasione per molti giovani del posto che si sono riversati su questo terreno fertile trasformando la passione per l’escursionismo in lavoro.Il racconto mette in luce un aspetto importante: il tartufo è una scusa, il vero valore aggiunto è camminare in posti incontaminati lontani dai flussi frenetici della vita quotidiana immersi nel verde della natura e a contatto con animali.

San Pietro Avellana (IS), Italia Regionmolise
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