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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Carnevale

Le prime notizie sul Carnevale risalgono all’epoca napoleonica, quando nella piazza centrale veniva bruciato un fantoccio, chiamato Babaciu, che rappresentava il feudatario.

Successivamente al Babaciu venne affiancata una figura femminile, la Plandrascia, che raffigurava una donna indolente e inoperosa.

Questi due personaggi, inizialmente fantocci e poi impersonate dal vivo, diventarono le maschere ufficiali di Gattinara.

La domenica prima del Carnevale, le tabine (compagnie) organizzavano le Cavalcate: gruppi di amici, mascherati semplicemente oppure su carri di modeste dimensioni sfilavano per le strade del paese per raggiungere il centro dove si teneva una recita satirica, prendendo spunto da vicende locali e di costume.

Durante la Cavalcata, il carro del Re Babaciu e della Plandrascia, attorniato dalla propria corte di Tabinat, veniva abbuonato dall’assalto del carro dei ranceri o fasulei, che lanciando piccoli involucri pieni di cenere dimostravano l’avversione del popolo.

Oggi il Carnevale segue lo stesso schema di un tempo, con piccole modifiche.

L’annuncio del carnevale oggi viene dato a novembre, la sera della fiera di san Martino: se viene organizzato, la banda musicale attraversa le vie del centro suonando la “Marcia nova”.

Una domenica pomeriggio viene effettuato il giro delle tabine, con ritorvo in piazza Paolotti.

Il sabato successivo si svolge il veglione mascherato

Momento culminante del carnevale è la domenica pomeriggio la battaglia tra i carri delle maschere ed i Fasulei, condotta con potenti getti d’acqua, lancio di sacchetti di polvere e di arance.

Per l’occasione in due punti del paese, a Villa Paolotti e a San Pietro, dove avviene la battaglia, le facciate delle case vengono protette con teli.

A fine dei festeggiamenti le maschere vengono bruciate sul rogo.

(VC), Italia Regionpiemonte
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