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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche

Lavorazione del pane carasau: accensione del forno

Il forno per la cottura del pane viene alimentato da un fuoco tenuto a una temperatura costante. Una giovane donna si occupa di spostare le braci all'interno del forno con un utensile in ferro. Un’altra donna, più anziana, lega con uno spago dei ramoscelli freschi di lentisco per poi fissarli a un lungo manico, ottenuto da un ramo semi grezzo, e realizzare una sorta di scopa, detta s’iscopile, da adibire alla pulizia del forno. Le due donne vestono abiti giornalieri: l'addetta più anziana indossa la tipica camicia sarda di colore bianco, con ampie maniche sbuffanti e arrotolate sui gomiti, ha in testa su mucadore, uno scialle scuro con ricami floreali, munito di sottili frange cascanti. L’altra veste una maglia girocollo beige di fattura moderna aderente al corpo, e un'ampia gonna scura. Il forno del pane viene da sempre considerato uno degli elementi indispensabili della casa sarda. Spesso gli accessori del forno e per il governo del fuoco sono strumenti semplici in legno o ferro, costruiti generalmente dagli stessi padroni di casa. Uno di questi,s’iscopile, si usa per pulire e disinfettare il forno prima della collocazione del pane. L'utensile viene generalmente creato all'occorrenza, assemblando ramoscelli di foglie fresche di lentisco: una pianta molto diffusa in Sardegna. Per assolvere a questo determinato uso i rami si recidono dall'arbusto in un preciso periodo dell’anno, con una lunazione favorevole. Altri attrezzi per infornare e sfornare il pane sono rispettivamente: sa pala, la pala in legno; e sa palitta, letteralemente: la paletta, un attrezzo analogo in ferro. Di solito, queste antichissime pratiche domestiche, essenziali per la sussistenza familiare, venivano accompagnate da gesti rituali e scaramantici, come per esempio i segni della croce, così ripetuti: il primo, durante la fase iniziale della lavorazione tenendo una mano sul lievito madre; il secondo, eseguito con sa pala, lo si faceva prima di infornare il pane davanti alla bocca del forno; il terzo, a fine cottura.