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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche

Lavoro nei campi in montagna: trebbiatura, legatura e setacciatura dell'orzo

Un uomo, con un falcetto a manico corto, taglia le legature dei mannelli di orzo posizionati a terra, uno accanto all'altro, con le spighe rivolte verso il centro del fienile. I sei contadini per trebbiare usano ritmicamente il correggiato; con questo fanno uscire i semi dalle spighe e ammorbidiscono la paglia. Le spighe poi vengono rivoltate e nuovamente flagellate. Riposti i correggiati su ganci alle pareti, si raccoglie la paglia che, intrecciata e legata in fasci, viene alloggiata al piano superiore del fienile. La paglia più minuta è raccolta con un rastrello e setacciata con dei tamisi per recuperare i chicchi che vi fossero mischiati. Un uomo e una donna, al fine di separare i semi dalla pula, portano un ventilabro a manovella, strumento fornito di una ruota a pale e un setaccio, che fa uscire da una parte i chicchi puliti, dall'altra lo scarto. I tamisi sono dei setacci. Il correggiato è uno strumento formato da due bastoni di diversa lunghezza: il più lungo, il manfanile e il più corto, vetta, legati con una correggia di cuoio, la gombina. La trebbiatura con il correggiato è il modo più antico e più semplice che si conosca per questa attività. Adoperavano questo attrezzo indistintamente uomini o donne disposti in due gruppi contrapposti che lo battevano ritmicamente sulle spighe disposte a terra. Non era una trebbiatura facile, bisognava saper manovrare lo strumento e saper tenere il ritmo. La trebbiatura durava settimane o mesi; il sistema cessò di essere usato diffusamente solo nella seconda metà del Novecento quando cominciarono a operare le trebbiatrici meccaniche. La pagli assieme al fieno era il foraggio per gli animali. Ogni azione è descritta da una voce narrante.