Archivi storici
Adriano Gea monte Fauterio Santuario Parigi.Adriano Gea San Besso Val Soana Cogne Besso Francesco Farina
san besso forte legame affettivo grandi trasformazioni novecentesche ruolo attivo nell’organizzazione festa invernale giovane campigliese monte fauterio diretta ‘televisiva nuove modalità emigrati valsoanini realtà odierna chiesa parrocchiale numerosissima diaspora significativi confronti diverse edizioni
Feste e cerimonie
Adriano Gea
Adriano Gea, giovane campigliese, racconta dei cambiamenti introdotti recentemente nell’organizzazione della festa di san Besso, festa che negli ultimi anni aveva conosciuto un certo affievolirsi di interesse e di partecipazione. Da qui è nata l’idea di organizzare ad esempio la diretta ‘televisiva’ presso la chiesa parrocchiale di Sant’Orso a Campiglia (dal 2011) e la trasmissione in streaming su internet (dal 2012) della messa celebrata al Santuario e di parte della processione intorno al monte Fauterio. Tali nuove modalità di comunicazione e di fruizione della festa hanno lo scopo di favorire, seppur a distanza, la partecipazione delle persone, anziani in particolare, che non possono salire al Santuario. Attraverso lo streaming si favorisce invece il mantenimento del forte legame affettivo con la festa del 10 agosto da parte della numerosissima diaspora degli emigrati valsoanini, presenti soprattutto – ma non esclusivamente – a Parigi.Adriano Gea, che ha un ruolo attivo nell’organizzazione della festa, illustra nella sua testimonianza altri aspetti legati alla devozione a san Besso: le modalità di scelta dei priori, la pietra di San Besso, i rapporti tra la Val Soana e Cogne, la festa invernale di San Besso (1° dicembre), la leggenda di san Besso martire tebeo. L’intervistato si sofferma infine sulla guida turistica della Val Soana pubblicata da Francesco Farina in due diverse edizioni nel 1909 e nel 1929, un testo ormai diventato un classico della letteratura sulla Val Soana, dalla cui lettura si possono fare significativi confronti con la realtà odierna e le grandi trasformazioni novecentesche che hanno investito la valle, a partire dal grande spopolamento, conseguenza dell’emigrazione.
