Questo sito utilizza cookie tecnici per il tracciamento anonimo degli accessi. Utilizzando i servizi di questo sito accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni
Torna alla ricerca

Fonte: Granai della Memoria / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
Categorie
Archivi storici
Archivio:
Storie di vita
Autori:
Luca Percivalle, Piercarlo Grimaldi, Luca Percivalle
Franco Costa

Franco Costa

Franco Costa, in quest’intervista realizzata nel giugno 2015 presso l’Università degli Studi di Scienze gastronomiche, ci racconta di come abbia trascorso la sua infanzia nella cucina della trattoria dei genitori. Ha iniziato a lavorare sin da ragazzo prima consegnando bombole del gas e poi sacchi di farina, tanto che era ansioso di concludere l’esame di maturità per poter andare a lavorare, aveva già 5 dipendenti. Franco con il fratello fa nascere Costa Group all’inizio degli anni ’80 iniziando subito a pensare al mondo del cibo in modo differente. Affascinato dal mondo delle panetterie che aveva frequentato da ragazzo decide di “portare fuori il panettiere dal forno” iniziando a creare banconi espositivi.  Realizzando a Firenze una panetteria, che già a inizio anni ’80 voleva essere anche un caffè con appesi alle pareti citazioni ed elementi appartenenti all’Accademia della Crusca, capisce che anche la cultura deve entrare a fare parte dell’arredo. Il suo percorso di ricerca abbraccia l’idea che non si butta via niente, ricordando il padre che portava a casa i chiodi storti per poi raddrizzarli e così poterli riutilizzare. Si crea una cerchia di amici “straccivendoli” che recuperano ciò che le famiglie buttano via considerandolo inutilizzabile. Con creatività ridà un senso agli oggetti inserendoli in contesti diversi, manipolando e trasformando, adattando e riciclando. Cita Don Bosco che parlava dell’intelligenza delle mani invitando le persone a non dimenticare il prezioso dono della tradizione artigianale che con secoli di “esperienze” è giunta sino ai giorni nostri ma che rischia di scomparire. Sogna infatti di vedere di nuovo i calzolai fare scarpe, i sarti fare i vestiti e i panettieri fare il pane senza usare “polverine”. Ci invita a guardare il mondo a 360°, a leggere sì nel passato ma anche a guardare nel futuro, ad esempio sfogliando le pagine di Vogue America per capire quali saranno i colori che andranno di moda e quali accorgimenti utilizzare per realizzare gli arredi di domani.

Riccò del Golfo di Spezia (SP), IT Regionliguria
Geolocalizzazione: