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Terra Madre
Gjyustina Grishaj
Gjystina Grishaj è nata a Lëpushë, sulle montagne del Kelmendi, nel Nord dell'Albania, nel 1965. La sua infanzia è trascorsa negli anni del regime comunista e delle cooperative del lavoro. Erano anni durissimi nel suo paese, ci racconta Gjystina, si soffriva la fame e la miseria per via di razionamenti estremi e dei divieti di raccolta: patate, pane e sale erano spesso la sola cosa da mangiare. La famiglia di Gjystina è sempre stata una famiglia di mentalità aperta e libera, libera rispetto al rigido paradigma sociale dettato dal kanun, un'antica legge non scritta delle montagne albanesi. Il padre di Gjystina, di origine montenegrina, era appassionato di botanica e di piante medicinali, e fu maestro nel piccolo villaggio di Lëpushë. Da lui Gjystina ha imparato a riconoscere più di 100 piante spontanee e la tradizione che riguarda il loro utilizzo. Il regime comunista cadde nel 1990, e da allora i contadini hanno potuto rioccupare le terre e lavorarle per la sussistenza della propria famiglia.Al tempo del comunismo il paese di Lëpushë era abitato da 30 famiglie, ora ne restano solo più 13, per un totale di circa 70 persone. Molti sono emigrati, molti continuano a emigrare. Solo negli ultimi anni si sono osservati alcuni timidi ritorni (specie estivi). L’anno passato Gjystina ha aperto in paese un piccolo negozio di prodotti locali, per cui lavorano come raccoglitrici cinque donne del paese. E’ ancora molto difficile vincere l'odio per l’idea di “cooperazione” in Albania, ma Gjystina crede fortemente e combatte con tenacia per il risveglio della comunità. Ella è capace di trasmettere un grande spirito di lavoro, un grande intelligenza imprenditoriale e sociale. Il suo coraggio potrebbe essere da esempio e da traino per portare il villaggio a una lenta rinascita economica, ed i suoi abitanti ad una rivoluzione intellettuale contro l’ignoranza delle tradizioni “cattive”, a favore della conservazione delle tradizioni migliori. Nella seconda parte dell'intervista Gjystina elenca gli usi e i benefici di alcune erbe e frutti spontanei, trasformati in çaj (tisane), sciroppi o marmellate, o aggiunte in infuso nei raki (grappe distillate in casa a partire da susine e susine semi-selvatiche); e ancora ci spiega la preparazione di alcuni formaggi e latticini tradizionali – fra cui il diath (formaggio), il tylënë (burro chiarificato e de-idratato), la maza (panna), il mishavin (sorta di formaggi cremoso ottenuto facendo rifermentare il formaggio sbriciolato in barili di legno) - tecniche di conservazione delle carni, la preparazione di alcune ricette.