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Fonte: Regione Basilicata / Regione Basilicata – Patrimonio Cultura Basilicata
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LA LAVORAZIONE DEI TESSUTI VEGETALI A TEANA

Teana è un piccolo centro del nostro Appennino Lucano posto sul crinale tra i torrenti Sinni e Serrapotamo, ancora oggi è possibile distinguere due zone l'area del Castello caratterizzato dai ruderi di una fortificazione, ai cui piedi sembrano essersi aggrappate le case del rione Santo Sofia e la Chiesa Madre, e il centro abitato di cui il tessuto urbanistico evidenzia il rispetto della conformazione geo-morfologica della collina.
Il Museo della Civiltà Contadina di Teana di proprietà comunale, condivide lo stesso edificio con, al piano terra, il salone parrocchiale e, lo spazio espositivo dedicato ad alcune mostre fotografiche di Marino di Teana. Le iniziative culturali promosse negli ultimi anni hanno permesso di riaprire le porte al Museo, apprezzato da un pubblico sempre più vasto, proveniente dai paesi vicini, da altre regioni italiane e dall'estero (Francia e Germania). La donazione di molti oggetti appartenuti ai propri familiari, che la popolazione di Teana ha fatto in un lungo periodo iniziato dal 1985 e conclusa nel 2003 con la costituzione del Museo della Civiltà Contadina è un valore aggiuntivo alla collezione attualmente presente nel Museo, la valorizzazione e la lettura di questi oggetti dai quali emerge, come una carezza dell'anima la memoria storica del paese ci spinge a recuperare le attività significative a cui questi strumenti erano legati con attenzione alla lavorazione dei tessuti vegetali: il tessuto di ginestra, il lino e la seta; attraverso la conoscenza del patrimonio museale con l'approccio della cultura materiale si può costituire un fondamento strutturale sulla formazione della coscienza storica ed ecologica di chi si avvicina a queste iniziative, con attenzione particolare ai giovani. Diversi oggetti utili alla lavorazione e produzione del tessuti, sono conservati all'interno del Museo della Civiltà Contadina.
In un documento del 1736 Rodrigo Maria Gaudioso, su incarico del Tanucci redasse la Descrizione della Provincia di Basilicata nelle relazioni compilate dalle singole universitas compare quella di Teana dove viene evidenziato che la Terra di Teana si estende per 6 miglia complessive, il territorio è poco coltivato e per lo più incolto e boscoso, gli abitanti ammontano al numero di 900, quali tutti vivono colle loro personali fatiche, non possedendo entrata veruna applicandosi buona parte alla coltura di terreni e delle loro vigne ed orti da quali ne ricavano il bisognevole per uso di loro case oltre che la più redditizia coltivazione del baco da seta.
Agli inizi del XIX sec. Teana in un documento viene descritta come un centro dall'aria salubre, notazione interessante vista la frequenza delle epidemie malariche di altri centri che basava la sua economia sulla produzione del vino e sulla coltivazione dei pregiati bachi da seta che vendono altrove.
Nel 1881, nella Monografia sul Circondario di Lagonegro pel Dottor Vitale Antonio di Maurizio si legge: "le malattie predominanti nella popolazione agricola sono il reumatismo e la febbre palustre che la ritrovano ne' luoghi natii pel cattivo vezzo di far macerare la ginestra ed il lino ne' fiumi, rigagnoli e peschiere vicino l'abitato dei singoli paesi. Spesso si tollera che la ginestra venga bollita e decorticata nelle case."
Il Museo è ubicato nel centro storico di Teana in Via Costantinopoli, e affaccia sul percorso delle sculture monumentali di Marino di Teana, designato con l'acronimo SPKM 0.9, vicino alla scultura in acciaio corten Alba e poco distante dall'edificio che ospitava la scuola elementare e l'attuale Sala multimediale Marino di Teana, inaugurata nel 2013 e diventata un importante luogo di incontri, iniziative culturali e mostre. Il Museo è facilmente raggiungibile dalla strada provinciale Serra del Titolo che, risalendo dalla Piazza Umberto I dove si trova la Chiesa barocca di Santa Maria del Carmine, permette al visitatore di addentrarsi tra i suggestivi e spigolosi vicoli del paese. E poco distante dalla casa natale di Marino di Teana.
L'attuale stato di conservazione della collezione etnografica del Museo e la sua ricchezza attivano in prima istanza un lavoro di restauro e catalogazione di tutti gli oggetti, al quale parallelamente in una fase di valorizzazione degli stessi, facendo riferimento alla cultura materiale, segue un'attività di approfondimento attraverso laboratori didattici, conferenze, workshop, e quanto possa contribuire ad un arricchimento culturale dell'argomento selezionato e programmato.
Il tessuto della ginestra era prodotto ed usato a a Teana fino agli anni 50 del Novecento, come testimoniano alcuni oggetti conservati all'interno del Museo della Civiltà Contadina.
L'uso del tessuto era dovuto all'abbondanza della pianta della ginestra, che durante i mesi di giugno-luglio, colorava di giallo le pendici delle colline circostanti il Paese.
La raccolta dei rami avveniva con uno strumento simile alle forbici denominato rancola, (quando?).
Si provvedeva a selezionare il materiale e a formare dei mazzetti, fatti bollire in acqua con la cenere e poi messi in acqua corrente di ruscello o fiumara a macerare per permettere la separazione del filaccio dalla canapula. Per evitare che le correnti disperdessero i mazzetti venivano collocati sopra delle grosse pietre.
Seguivano poi le fasi della scorticatura e della sfibratura e con la battitura utilizzando il mangano, si arrivava alla separazione del canapulo dalla filaccia, che veniva messa al sole ad asciugare.
La fase successiva era la cardatura e solo dopo si passava alla filatura con la canocchia.
Il filato o matasse potevano essere colorate usando elementi naturali come i fiori della ginestra messi ad essiccare e fatti bollire.
L'ultima fase era la tessitura con telai di legno.

Osservazioni
La comunità di Teana è stata già coinvolta nella raccolta della collezione etnografica e continua ad assere interessata e partecipe alle iniziative promosse.
TEANA (Potenza), Italia Regionbasilicata
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