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Fonte: Fondo Pellegrino Artusi / Casa Artusi
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LETTERA 1572

Egregio e gentile signore
Sono da un pezzo una ammiratrice del suo libro ed a Lei devo anche un po’ di riconoscenza per gli elogi che mio marito tributa a qualche manicareto che ogni qual tratto gli ammannisco. Il merito vero evidentemente è suo, gentile signor Artusi, e mi è grata l’occasione di confessarglielo. Ma mio marito che è un po’ goloso, da un po’ di tempo mi va magnificando certi marrons glacés e mi stuzzica nell’amor proprio dicendomi che non sarei capace di prepararglieli. Perché no? risposi: credo ci riesscirei anch’io. Per mettermi alla prova, mio marito mi fece arrivare un po’ di grossi marroni di Avellino. Ero presa, bisognava provare. Ma il suo libro non mi volle venire stavolta in aiuto. Ed una ricetta datami da una vecchia già non ebbe fortuna. Dovevo dichiararmi vinta? Ho pensato allora a Lei come ad un salvatore, un consigliere, pregando mio marito di accordarmi ancora una nuova prova. Vorrà Ella esser tanto buono di aiutarmi in questa questione che minaccia di compromettere la mia fama di abile preparatrice di dolci? Va sans dire che non vi metto il menomo dubbio e della sua cortesia le anticipo i più sentiti ringraziamenti e quelli… di mio marito. Coi sensi della migliore considerazione mi creda gentile signore dev.ma obb.ma Margherita contessa Ruffoni Lochis – Via XX settembre 35.

Verona (VR), Italia Regionveneto
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