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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche

Marcatura del bestiame

Nel recinto circolare, chiamato tondino, alcuni butteri cercano di catturare il bestiame per sottoporlo a marcatura. Con l'aiuto di una corda sei uomini riescono ad immobilizzare un bovino che viene marchiato a fuoco. Numerosi spettatori assistono alla scena. Altri sette butteri cercano di bloccare un puledro domandolo con l'ausilio di una corda, per poi procedere ad imprimere il marchio sul corpo dell'animale. Il buttero è un pastore a cavallo ed è una figura tipica e caratteristica della storia economica e della tradizione rurale di alcune zone del Lazio e della Toscana, corrispondenti alle aree della Maremma, dell'Agro romano e dell'Agro pontino. I butteri non sono solo dei semplici pastori; nella tradizione popolare assumono una veste eroica e vengono considerati dei veri e propri cavalcatori e domatori di bestiame. La marcatura, o merca, del bestiame avviene in un recinto circolare, detto tondino, e serve ad assegnare al bestiame un numero progressivo contrassegnandolo con l'anno di nascita e il simbolo della proprietà dell'allevamento. Nelle operazioni di marcatura i butteri si avvalgono di una corda lunga 10/12 metri, la lacciaia, con la quale si immobilizza l'animale; nel caso dei bovini, questi vengono fatti girare in senso orario e catturati con la lacciaia dal davanti, mentre i puledri vengono fatti girare in senso antiorario e la corda arriva alla testa del cavallo da dietro.