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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Ostensione della Sindone

La Sindone, che secondo una consolidata tradizione rappresenta il lenzuolo con cui venne avvolto il corpo di Gesù prima di essere deposto nel sepolcro, ha suscitato nei secoli grandi emozioni per la straordinaria figura che racchiude. Le periodiche ostensioni costituiscono da sempre un evento di eccezionale spiritualità in grado di richiamare masse di fedeli da ogni luogo, per pregare davanti a quella che è ritenuta la più significativa e misteriosa delle reliquie della religione cristiana. “La fenomenologia del pellegrinaggio della Sindone non è quella dell’uomo disperato alla ricerca dell’aiuto che non giunge dai canali ordinari di una religiosità pilotata da autorità estranee, desideroso di un rapporto con un mondo superiore che troppo a lungo gli viene mantenuto inaccessibile. […]. Le ostensioni si sono realizzate nei modi più vari, davanti a folle o a pochissime persone, secondo le decisioni che venivano prese dalla proprietà del lenzuolo sindonico e dall’autorità religiosa. Ognuna di queste ostensioni ha una sua storia, che spesso non siamo più in grado di ricostruire appieno. Ma di tutte si ricorda l’impatto che quelle esperienze creavano nei loro protagonisti: senza sapere come l’immagine si fosse prodotta, i credenti si lasciavano coinvolgere dall’invito che procedeva da quella sofferenza muta, che suggeriva un richiamo al mistero di Gesù, uomo dei dolori e uomo del silenzio” (Ghiberti, 2000, pp. 9-10).

Donato dalla duchessa Margherita di Charny ai duchi Ludovico I e Anna di Savoia nel 1453, dopo le peregrinazioni per i vari castelli e occasionali ostensioni, anche in Piemonte, il sacro lenzuolo trova la definitiva sistemazione nel 1506, nella cappella del castello di Chambery, all’epoca capitale sabauda, con ostensioni a scadenza annuale, il 4 maggio, in occasione della festa liturgica del santo Sudario, istituita da papa Giulio II.

Nel 1578 la reliquia viene definitivamente portata a Torino. “L’occasione per il non facile distacco dal paese della Savoia si ha […] quando il cardinale Carlo Borromeo, vescovo di Milano, decide, in seguito ad un voto fatto durante la peste che sta devastando la Lombardia, di recarsi, appena sia cessata, in pellegrinaggio, a piedi, a venerare la Sindone. Emanuele Filiberto, col pretesto di abbreviare il viaggio del vescovo, trasferisce allora segretamente la reliquia […]. Carlo Borromeo, in quattro gironi, sotto la pioggia battente, compie il viaggio e giunge a Torino il 9 ottobre. La Sindone invece entra in città, proveniente dal castello di Lucento, in data 15 settembre e nei giorni 12, 13 e 14 ottobre 1578 avviene la prima ostensione ufficiale nella città. […] Da quel momento l’importanza della Sindone diventa anche politica, la reliquia appare quasi come un nuovo strumento di potere e le ostensioni accompagnano e scandiscono i momenti privati e pubblici fondamentali, i riti di passaggio dei vari componenti della famiglia regnante” (Borra, 1998, p. 127). Le ostensioni straordinarie che si svolgono da fine Cinquecento a metà Settecento sono in genere occasionate da matrimoni reali, battesimi di piccoli principi, le paci di famiglia. “Una grande ostensione è documentata nel 1604, alla presenza di Carlo Emanuele I e della sua corte; una di particolare solennità è quella del 4 maggio 1613, in occasione del passaggio a Torino del vescovo di Ginevra san Francesco di Sales; un'altra, nel 1624, vede la reliquia esposta alla presenza dell’infanta Maddalena d’Austria. […] Un’importante esposizione della reliquia sancisce, nel 1642, la pace raggiunta tra Madama Reale Cristina e il figlio Carlo Emanuele II, protetti dalla Francia, e gli zii Maurizio e Tommaso di Savoia spinti dalla Spagna a richiedere la tutela del minore. Nel 1663 la Sindone viene mostrata ai fedeli in occasione del matrimonio del duca Carlo Emanuele II con Francesca d’Orléans, nipote di Luigi XIV. Nel 1664 una nuova ostensione rende onore al frate Domenico da San Tommaso, figlio del sultano Ibrahim, convertito alla religione cattolica. Nel 1665 si ripete l’ostensione per le seconde nozze del duca Carlo Emanuele II con Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, seconda Madama Reale. Nel 1683 è la stessa Madama Reale a promuovere un’ostensione nobilitata dalla sua presenza e da quella del figlio Vittorio Amedeo II. Nel 1685 una nuova apparizione ricorda il primo anniversario del matrimonio di Vittorio Amedeo II con Anna d’Orléans, celebrato a Versailles. Infine nel 1694 una grande ostensione celebra il trasferimento della reliquia nella nuova cappella del Guarini. […] Nel 1697 avviene infine l’ultima ostensione del secolo, all’altare della real Cappella, ancora alla presenza del duca e della duchessa e la cerimonia si ripete nel l703, alla balaustrata della cappella, alla presenza dei duchi e del principi reali […]. Nuove ostensioni si susseguono nel 1717 per celebrare l’acquisizione del titolo regio da parte dei Savoia, nel 1720 per festeggiare l’unione della Sardegna al giovane regno, nel 1722 per solennizzare il matrimonio di Carlo Emanuele III con la figlia del conte Palatino del Reno, Anna Cristina Luigia, nel 1730 per la nascita della principessa Maria Felicita, nel 1737 per le nozze di Carlo Emanuele III con Elisabetta Teresa di Lorena, nel 1750 per le nozze del duca Vittorio Amedeo III con Maria Atonia Ferdinanda di Spagna, nel 1775 per le nozze del principe Carlo Emanuele IV con Maria Clotilde di Francia. […] Nel febbraio del 1799 la reliquia viene esposta in forma quasi privata alla presenza dell’arcivescovo e nel 1804 ha luogo un’esposizione alla presenza del papa Pio VII, di passaggio a Torino per la Francia, dove si reca a incoronare Napoleone. Nel 1814 si festeggia con una nuova ostensione il ritorno del re Vittorio Emanuele I e l’anno successivo, il 15 maggio 1815, è presente lo stesso pontefice, per una nuova solenne ostensione. L’Ottocento vede comunque diminuire sensibilmente il numero delle ostensioni pubbliche pur mantenendosi viva la tradizione legata alla famiglia regnante. Nel 1822 Carlo Felice inaugura il suo regno mostrando la reliquia dalla balaustrata della real Cappella. Nel 1842, in occasione delle nozze del duca Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide d’Austria , la Sindone viene esposta dai balconi di palazzo Madama […] Nel 1868 viene mostrata invece sull’altar maggiore del duomo, in occasione del matrimonio di Umberto I con Margherita, figlia del duca di Genova. Nel 1898 infine avviene una grande ostensione per celebrare il matrimonio di Vittorio Emanuele III con Elena di Montenegro. In verità le nozze erano avvenute due anni prima ma i festeggiamenti vengono posticipati per farli coincidere con vari altri centenari che riguardano la città di Torino, fra cui i quattrocento anni del duomo, i millecinquecento anni del Concilio di Torino e i trecento anni di vita della Confraternita del santo Sudario. In tale occasione si realizza un altro grande avvenimento: la Sindone viene fotografata per la prima volta dall’avvocato Secondo Pia e rivela il suo segreto di negativo fotografico” (Borra, 1998, pp. 128-132).

Nel Novecento le ostensioni diventano sempre più diradate. “La prima avviene nel 1931 in occasione delle nozze di Umberto II con Maria Josè del Belgio ed è l’occasione, per il fotografo professionista Giuseppe Enrie, di fotografare nuovamente la reliquia. La seconda si realizza nel 1933 per celebrare il diciannovesimo secolo della morte di Cristo. […] Nel 1973 ha luogo la prima ostensione televisiva voluta da papa Paolo VI e dal cardinale di Torino Michele Pellegrino” (Borra, 1998, p. 132.). La successiva ostensione avviene nel 1978, dal 7 agosto al 28 ottobre, per celebrare i quattrocento anni della traslazione della reliquia da Chambery a Torino.

Nel 1998 avviene un’ostensione solenne, indetta per ricordare il cinquecentesimo anniversario della consacrazione del duomo di Torino, e il primo centenario dell'ostensione e della fotografia del 1898; sono stimati tra i due e i tre milioni i pellegrini che dal 18 aprile al 14 giugno sostano davanti alla Sindone. I visitatori per raggiungere il duomo devono seguire un percorso prestabilito, attraverso i Giardini reali e la manica nuova di Palazzo Reale; prima di accedere in Cattedrale viene proposta una prelettura multimediale del telo sindonico; su un grande schermo, viene proiettata per circa tre minuti l’immagine del lenzuolo nel suo insieme e nei particolari più significativi, in modo da preparare adeguatamente anche i non iniziati a comprendere la Sindone.

Due anni dopo, per il Giubileo del 2000, la Sindone viene nuovamente esposta in duomo dal 12 agosto al 22 ottobre, con modalità organizzative similari a quelle della precedente ostensione.

Una nuova ostensione è stata proclamata da papa Benedetto XVI per il 2010.

TORINO (TO), Italia Regionpiemonte
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