“Il primo dell’anno si ha una cerimonia particolare che va sotto il nome di ‘portè i cucaliéi’, alla lettera ‘portare i bozzoli’, e che è chiamata, in versione italiana, ‘portar fortuna’. Per quanto possa apparire strano non si porta nessun bozzolo. Si tratta di questo. Gli uomini nella mattinata vanno da amici e parenti a fare il giro e portare un saluto tradizionale. Di regola devono bere un cicchetto di qualcosa, un amaro, un aperitivo, un liquore, già preparati in genere per questi particolari ospiti. Sono attesi dalle donne di casa in quanto gli uomini o sono a compiere la stessa cerimonia, o sono a letto a causa delle conseguenze del veglione. […] Molti, o non potendo andare il primo dell’anno, o pensando di andare via, o temendo gli effetti del veglione, preferiscono fare ‘il giro’ a Natale” (Zucca, 1992, p. 111). Anche i bambini effettuano questa visita rituale. “Da soli, anche di primissima mattinata, compiono il giro. Ricevono il liquorino […], caramelle, regalini. Per parecchi la raccolta è una vera e propria questua propiziatoria e vengono elargiti denari ad ogni casa ci si bussa.” (Zucca, 1992, p. 111).