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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Festa di san Biagio e sant'Agata - Danza delle spade

Le celebrazioni iniziano verso le 9.30 del mattino: lo spadonaro che abita più vicino alla chiesa offre agli altri spadonari un rinfresco. Qunidi, tutti e quattro, si trasferiscono al municipio, dove si ritrovano con la banda musicale. Presso la chiesa parrocchiale si forma poi la processione con le priore, i membri della confraternita, i ragazzi con la statua di San Biagio, le ragazze con la statua di Sant'Agata scortate dagli spadonari, i pompieri volontari e la banda. La processione rientra poi in chiesa per la messa, al termine della quale gli spadonari danzano sul sagrato della chiesa. Lo stesso fanno nel pomeriggio dopo il vespro. Il gruppo di personaggi principali è composto da quattro maschere cui si aggiungono le Savoiarde, donne vestite con il costume locale, e la Filarmonica di Venaus. Il gruppo si esibisce localmente durante la festa patronale di S. Biagio e Sant'Agata il 3 febbraio, e per l'"ottava", cioè la domenica successiva. Gli Spadonari escono dal paese in occasione della festa della Madonna delle Nevi nella frazione di Bar Cenisio, e in altre località della Provincia. In queste ultime uscite il gruppo dei quattro spadonari si fa accompagnare solo dalla Filarmonica. Le origini di questa danza fanno riferimento ai riti di fertilità delle antiche comunità precristiane legate ai culti della terra. Un repertorio del gruppo si distingue in due situazioni coreografiche: la marcia e la danza da fermo. Le marce sono due: la punta bàti, cioè la punta a battere, e la punta bas, la punta bassa. Nella marcia la disposizione degli spadonari è rettilinea. Le danze sono quattro: punta, cioè la cosiddetta danza del saluto; quadri; salto; cuori. Queste vengono eseguite inframmezzate da interventi della banda musicale. La festa inizia con gli spadonari che si recano presso la casa dello spadonaro più anziano ormai fuori servizio, il quale prepara loro tazze di vin brulé e focaccia. Quindi si riparte alla volta del Municipio dove ci si incontra con la banda musicale, per poi trasferirsi tutti insieme sulla piazza della chiesa a passo di marcia, punta bàti. Dalla chiesa parte la processione con le statue di san Biagio e sant'Agata, ai lati delle quali si dispongono gli spadonari come guardie d'onore. La processione percorre le strade del paese fino a ritornare nuovamente in chiesa per la messa solenne. Al termine della funzione, gli spadonari e la banda, insieme alle autorità, raggiungono la Casa Comunale dove il Sindaco offre un rinfresco.

Nel pomeriggio il gruppo presenzia al vespro, dopo di che rieseguono le danze sul sagrato. Chiude la manifestazione un concerto della banda venausina. La tradizione vuole che gli spadonari proseguano la festa facendo visita ai vari locali del paese per dissetarsi. Questa usanza si è nel tempo ridimensionata. In passato il gruppo girava tutta la notte per case e osterie. Il costume è costituito da un corpetto in velluto a mezze maniche, variamente ricamato e decorato; camicia e guanti bianchi; copripolso di lana lavorati a mano con l'uncinetto; pantaloni e scarpe nere; e infine un copricapo ovale ricoperto di variopinti fiori di plastica o di tessuto, che viene fermato alla gola da un nastro verde o rosso. Dietro al copricapo sono attaccati numerosi altri nastri di vari colori. La spada è ricurva.

La festa è citata da Milano: "In val Susa: milizia di parata con rosse tuniche a falde e frange e con enormi durlindane. nelle solennità religiose allietavano il popolo coi loro giuochi d'arma e fornivano il compito di guardie d'onore. Sopravvivono a S. Giorgio (oggi San Giorio), a Venaus, a Giaglione" (Milano, 2005, p. 121).

VENAUS (TO), Italia Regionpiemonte
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