Feste popolari
Il 17 febbraio
La festa per la ricorrenza del 17 febbraio, giorno in cui la comunità valdese ottenne la libertà di culto dal Re Carlo Alberto, viene organizzata con cura e le filodrammatiche lavorano per alcuni mesi alla preparazione delle rappresentazioni, che vengono replicate più volte anche dopo tale data. Il falò rituale, che coinvolgeva tutta la popolazione, è stato affiancato dai fuochi artificiali. Quando le borgate erano maggiormente abitate, i giovani del paese raccoglievano rami di pino e ginepro per accendere il falò la sera del 16. Le scuole partecipavano attivamente, si riunivano la mattina a Pomaretto e andavano verso il Tempio. I bambini formavano un corteo e, al suono del tamburo, portavano le bandiere con la scritta della scuola o del quartiere. Le bandiere erano italiane, per omaggio al Re Carlo Alberto. Si entrava nel Tempio declamando lodi e poesie con citazioni al Re o alla Regina. Spesso vi era una distribuzione di arance o dolci accompagnati da un libro per i bambini.
Attualmente viene organizzata una colletta (usanza frequente tra la comunità valdese) il cui ricavato viene devoluto per opere di beneficenza. A fine '800 vi era anche la consuetudine del tiro a segno con le armi da parte di gruppi simili a compagnie, come la Compagnia dei Balestrieri.
