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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

La crocifissione di Cristo, la Deposizione, la processione del Cristo morto e la sepoltura

"...la sacra rappresentazione pasquale cominciava a Fossano al giovedì santo verso sera. nella chiesa della Misericordia, su un palco eretto sopra l'altar maggiore, si radunavano i confratelli o 'battuti neri' e lungo la scalea che al palco dava accesso, si schieravano i 'trapolista' cioè dei figuranti che nella foggia del loro vestito (cappello con spiumazzo e bandoliera a tracolla per reggere una lancia tenuta trasversalmente alla schiena), in qualche modo intendevano richiamare i soldati romani. Un gruppo di confratelli che rappresentavano i 'Giudei' prendevano la statua di Gesù e la inchiodavano a una croce innalzata poi al centro del palco. Intorno i fedeli salmodiavano lo 'Stabat Mater' e il 'Miserere'. Tale manifestazione si ripetè ininterrottamente fino al 1940" (Basteris, 2004, p. 115).

"Grande processione del venerdì santo" (Milano, 2005, p. 152).

"Al venerdì poi si svolgeva la 'Sepoltura di Cristo'; un gruppo di confratelli 'neri' che adesso rappresentavano i 'Discepoli di Cristo' deponevano dalla croce la statua con le braccia snodate, opera dello scultore Nicola, la componevano in una cassa e verso le nove si dipartiva la processione mortoriale. L'apriva la statua di un Angelo recante in un bacile la testa mozza di san Giovanni Battista Decollato, patrono della Confraternita. La seguivano le figlie di Maria, i confratelli 'battuti' bianchi' e 'rossi' il clero, i 'trapolista' a volte con un alto cilindro nero e la lancia tra le mani, la bara di Cristo sotto il baldacchino. Dietro di essa venivano ancora le 'Umiliate o Maddalene', ragazze in saio e coi lunghi capelli sugli occhi che accompagnavano una coetanea vestita da 'Madonna' e portavano simboli dei 'Misteri', altri fanciulli vestiti da san Giovannino, da fraticelli e perfino da Gesù incoronato di spine..." (Basteris, 2004, p. 115). Il rito si concludeva con la Sepoltura di Cristo.

"...il trasporto di Cristo morto a Fossano, e tante altre processioni del Cristo che si fanno, si può dire in ogni luogo, il giovedì santo o il successivo venerdì, per iniziativa ed opera di Confraternite, preferibilmente a tarda sera..." (Milano, 2001, p. 302).

Il giovedì santo la 'processione dei perdoni' con scadenza annuale (Morra).

"... i 'trapolista' o 'trappolisti' con l'alto copricapo a cilindro e bandoliera a tracolla reggente una lancia tenuta trasversalmente alla schiena nella Crocifissione e Sepoltura di Cristo a Fossano..." (Borra, 1997, p. 343).

"...una serie di riti drammatici confusi con quelli strettamente liturgici ed alternati con processioni figurative, i quali fanno assurgere lo spettacolo ad una vera rappresentazione, a cui non manca che il dialogo. Il luogo nel quale avvengono e la cospicua città di Fossano, ed incominciano il Giovedì santo, verso le 19, con la funzione che è detta della Crocifissione di Cristo, nella chiesa della Confraternita della Misericordia. Il tempio è tutto parato in nero: di sopra all'altar maggiore s'innalza un palco che simboleggia il Calvario, al quale si accede per una gradinata posta dinanzi all'altare. Escono di sacrestia i preti con torce e vanno in corteo a prendere, in una cappella laterale un corpo di Cristo dagli arti snodati; lo portano quindi sul palco e lo inchiodano sulla croce, dove lo lasciano esposto. La sera del giorno seguente evvi una funzione ancor più drammatica. Il numero dei personaggi è di molto accresciuto: vi sono ragazze del popolo vestite in azzurro che rappresentano Maria Vergine, Maria Maddalena, la Veronica e le altre pie donne: vi sono inoltre da sei a otto ragazzi chiamati 'trappolisti', elegantemente vestiti in nero con sciarpa bianca ed un cappello adorno di piume. I preti salgono sul palco, depongono il Cristo dalla croce, e lo adagiano in una specie di bara scoperta, avvolto d'un velo. Allora si svolge la processione. E' giunta la notte: le finestre di tutte le case sono illuminate producendo uno spettacolo fantastico, e il popolo accorso numerosissimo specialmente dalle campagne, s'accalca su tutto il percorso: una banda musicale che segue il corteo suona di tanto in tanto una funebre marcia, e negli intervalli, rulla da solo il tamburo. Apre la processione una statua di Angelo portata a spalle; segue la confraternita e poi viene la bara nella quale sta il corpo del Signore che è sotto un ricco baldacchino sostenuta apparentemente da quattro preti, mantre nel fatto chi compie tale fatica sono altrettanti facchini, nascosti ma non invisibili sotto i drappeggiamenti. I trappolisti sono disseminati lungo il corteo o presso la bara, e portano ciascuno dietro le spalle una bandiera nera avvolta e con l'asta a terra; in ultimo le pie donne portano gli strumenti della Passione, come la corona di spine, i chiodi, il martello, ecc...Ed ecco che, dopo un lungo giro, la processione ritorna in chiesa: qui viene il momento più tragico. Dopo che i preti e le pie donne sono saliti sul palco e i 'trappolisti' si sono disposti lungo la gradinata drizzando le loro bandiere ma tenendole sempre raccolte, il Cristo vien tolto dalla bara, e poscia, d'un tratto, vien calato giù per una botola aperta nel palco che corrisponde all'emiciclo del coro dietro all'altare: in quell'istante i 'trappolisti' abbassano le loro bandiere incrociandole e spiegandole, si ode un crack, come il colpo prodotto dal coperchio che chiude il sepolcro, le pie donne s'inginocchiano e scoppiano in pianto fra la generale commozione del popolo, e di sopra l'altare si scopre, improvviso, un grande ostensorio. E' un vero momento scenico che ha tutto l'assetto e il colorito del dramma..." (Milano, 2001, pp. 253-254).

(CN), Italia Regionpiemonte
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