Feste popolari
La Passione di Cristo
"La sacra rappresentazione comincia a esser messa in scena nel 1978, promotori l'amministrazione comunale, la pro-loco e il parroco del paese. Se ne riconduce l'origine ad analoga celebrazione che sarebbe stata viva in Belvedere all'inizio dell'Ottocento /.../. La Passione fu rappresentata le prime volte nel pomeriggio del venerdì santo; successivamente si è preferito il dopo cena /.../. La rappresentazione dura circa tre ore e viene replicata; può trattarsi del pomeriggio della domenica precedente, della notte del giovedì santo e di quella del sabato santo. Il concorso di pubblico è notevole /.../.
Gli attori /.../ sono almeno una cinquantina /.../. Il corteo percorre il paese a mo' di processione e si arresta in varie stazioni che corrispondono alle diverse scene; qui però ha luogo un'azione drammatica parlata vera e propria, che coinvolge più personaggi e che ci consente di considerarla appunto una sacra rappresentazione /../. Non vi sono nè canti nè accompagnamenti di cori o bande, ma solo alcuni rumori richiesti dal testo e tratti di commento musicale /.../. Il testo è stato elaborato /.../dal parroco e da un organizzatore, proprio per la riproposta, rifacendosi al vangelo di san Giovanni" (Bravo, 1984, pp. 149-150).
"La rappresentazione coinvolge tutti gli abitanti del borgo, non solo nella partecipazione corale all'evento, ma soprattutto nella fase organizzativa. Durante i mesi invernali si preparano scene, costumi, attrezzature, le torce in cera necessarie ad illuminare le notti della settimana santa, gli impianti per le luci e i suoni, ecc..." (Bernardi, 1991, p. 392).
"La processione inizia da una porta di Gerusalemme, costruita in legno e cartone all'entrata del paese e custodita da due soldati romani. La prima stazione è il cenacolo, dove si rappresenta l'ultima cena, la seconda è l'orto del Getsemani, la terza il sinedrio, dove, sul palco appositamente allestito,a ha luogo il processo. Successivamente ci si arresta al pretorio, dove Cristo è flagellato dal fustigatore, incoronato di spine e deriso, e di qui inizia la salita al Calvario che coincide con la parte alta di Belvedere e i ruderi del suo castello. Lungo il percorso avviene la prima caduta; successivamente l'intervento del Cireneo lo aiuta a compiere l'ultimo tratto, fino alla vetta dove ha luogo la crocifissione. Ma nella replica del sabato santo, che ormai pare consolidata, l'eroe crocifisso risorge; poi, alla messa di mezzanotte, dà la comunione ai compaesani; il parroco - secondo un uso che pare si stia affermando - battezza un bambino per il quale si aspetta proprio questa celebrazione" (Bravo, 1984, p, 151; in Bernardi, 1991, p. 392, nota 21).
