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Fonte: Granai della Memoria / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
Categorie
Archivi storici
Archivio:
Presídi Slow Food
Autori:
Andrea Icardi, Andrea Icardi, Gianpaolo Fassino
Paolo Ciapparelli

Paolo Ciapparelli

La storia del “Bitto storico” è la storia di sette secoli di “monticazione”, ovvero di alpeggio – come sostiene Paolo Ciapparelli, rappresentante dei produttori della Val Gerola, nell’intervista rilasciata in occasione di Cheese 2013. Il nome, secondo la leggenda, deriva dal termine celtico “Bittu”, che significa “che dura”, a sottolineare la lunga capacità di conservazione del Bitto, un formaggio, secondo Ciapparelli, riesce ancora a commuovere ed a far rivivere l’antico mondo contadino. La sua attitudine all’invecchiamento ne faceva un formaggio “da trasporto”: la Val Gerola, infatti, si trovava al centro di un crocevia in cui passavano carovane, pertanto i passeggeri potevano acquistarlo e trasportarlo per lunghi viaggi e anche rivenderlo sui mercati. Attualmente vengono realizzate 1500 forme di Bitto storico, mentre il vino che maggiormente ne esalta i sapori è lo Sforzato della Valtellina.

Gerola Alta (SO), IT Regionlombardia
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