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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche
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Fratellanza del Purgatorio di Gradoli Fratellanza del Purgatorio Confraternita del Purgatorio fine della Fratellanza minestra di riso tradizionale pranzo del Purgatorio cordone chiaro saio marrone cappuccio viola pomeriggio del Giovedì Grasso numero di soci illimitato funerali dei fratelli minestra di tinca Suffragio delle Anime del Purgatorio fine del XVII secolo Confraternita del Suffragio asta dei prodotti raccolti unica discriminante Pranzo del Purgatorio anime purganti attività vi pulitura del pesce gran parte documenti d'archivio discrepanza di dati struttura militare diversi piatti responsabilità di un capo-gruppo preparazione della minestra di riso finalità di aiuto dei fratelli grande convivio capo-sala quintali di tinche lago di Bolsena notte precedente estrazione sociale enorme fuoco quota di iscrizione passato statuto Opera Pia momento della pulitura periodo di Carnevale vie del paese fagioli del Purgatorio caratterizzazione trasversale patrona di Gradoli fuochisti responsabili dell'accensione del fuoco nasello fritto fratelli

"Pranzo del Purgatorio": taglio e pulitura del pesce per la preparazione della "minestra di tinca"

Nella prima mattinata del Mercoledì delle Ceneri un gruppo di confratelli della "Fratellanza del Purgatorio" si riunisce in una stanza del capannone della Cantina Sociale dove si svolgerà il "Pranzo" per cominciare a pulire e tagliare i lucci e le tinche usati per preparare la "minestra di riso" e il "luccio in umido". Il gruppo, tra scherzi e battute continue tra uomini, comincia col pulire i lucci con delle spazzole usate in senso contrario rispetto alle squame dei pesci. I lucci, che al loro interno sono pieni di uova, interiora e piccoli pesci, vengono svuotati e il contenuto viene depositato in contenitori appositi che verranno utilizzati successivamente. Le teste dei lucci vengono messe da parte e poi usate per la "minestra di riso", il piatto centrale del "Pranzo del Purgatorio", mentre il resto dei lucci viene usato per cucinarlo in umido. Le tinche, private anch'esse delle teste, vengono quindi pulite, separando le interiora, per preparare la "minestra di riso". Durante questo delicato e complesso rituale di taglio e pulitura del pesce il gruppo di uomini fa una pausa verso le 10.00 del mattino per fare colazione insieme con vino e pizza. Poi si ripulisce il tavolo su cui si è pulito e tagliato il pesce e si cominciano a lavorare le interiora e le uova di luccio e tinca, che vengono trattate a parte tagliando le budella e pulendole dai contenuti. Le uova vengono messe da parte alcuni secchi e in altri contenitori e si butta via il fiele che renderebbe amara la minestra. Le uova e le interiora vengono poi pulite tagliandole a metà attraverso un lavoro certosino e delicato in cui serve molta pazienza. Le budella si aprono tagliando con le forbici una piccola estremità e poi si infila il coltello all'interno per tagliarle a metà e pulirle dal loro contenuto. Questa è una prima pulitura, dopo vengono lavate con acqua e sale.

Osservazioni
La Fratellanza del Purgatorio di Gradoli (VT) (o Confraternita del Purgatorio) nasce, stando ai documenti d'archivio, intorno alla fine del XVII secolo come Opera Pia per il Suffragio delle Anime del Purgatorio. Successivamente diventa una Confraternita del Suffragio o Purgatorio e poi Fratellanza del Purgatorio. Ha la sua sede nella Collegiata di Santa Maria Maddalena, patrona di Gradoli. Il fine della Fratellanza è di suffragare le anime purganti, accompagnare i defunti, aiutare i fratelli in difficoltà e i poveri. Ha come abito un saio marrone con cordone chiaro e un cappuccio viola (in passato il saio e il cappuccio erano color cenere). Ha una connotazione rigorosamente maschile e una caratterizzazione trasversale al di fuori di distinzioni di classe, politiche e di estrazione sociale. Ha uno statuto entrato in uso nel 1925 quando la Confraternita è diventata Fratellanza del Purgatorio. Ha un logo costituito da due mani che si tengono in un ovale con le fiamme sullo sfondo. La Fratellanza ha un numero di soci illimitato; tra le sue attività vi è la partecipazione ai funerali dei fratelli e la partecipazione al "tradizionale pranzo del Purgatorio" (dallo Statuto 1925). Il Direttivo ha una struttura militare, ed è formato da un Capitano, da un Tenente e da un Sottotenente. Ci sono poi sei Consiglieri, un Segretario e un Esattore. In passato, dallo Statuto del 1925, risulta che l'unica discriminante alla partecipazione alla Fratellanza era la capacità di leggere e scrivere; gli analfabeti ne erano quindi esclusi. Oggi non esiste più come in passato una quota di iscrizione e alcune cariche sono state abolite (Bidello e Sacrestano); il Segretario è anche Esattore. Resta nella Fratellanza la finalità di aiuto dei fratelli in difficoltà. Riguardo alla questua, era uso di molte confraternite questuare nel periodo di Carnevale per raccogliere fondi per le Anime del Purgatorio. La stessa questua che la Fratellanza compie per le vie del paese viene effettuata contemporaneamente nei poderi. In passato i cittadini offrivano prodotti in natura; oggi vengono anche accettate somme in denaro, che rimangono tuttavia secondarie. Nel pomeriggio del Giovedì Grasso viene effettuata l'asta dei prodotti raccolti; con il suo ricavato viene finanziato il Pranzo del Purgatorio, grande convivio di circa duemila persone, preparato dai confratelli, che viene offerto a tutta la cittadinanza il primo giorno di Quaresima, cioè il Mercoledì delle Ceneri. Per il Pranzo la Fratellanza, composta da circa ottanta iscritti, si divide in diversi settori specializzati nei diversi piatti, ciascuna capeggiata e sotto la responsabilità di un capo-gruppo. Due fratelli sono capo-sala, un terzo è responsabile per il pesce, un quarto per i legumi, un quinto per la frittura. Ciascun settore è composto da sei fratelli che lavorano sotto la direzione di un Capitano. I fuochisti responsabili dell'accensione del fuoco sono nove, undici sono addetti alla pulitura del pesce, sei preparano la minestra di riso, cinque il luccio in umido, sei il nasello fritto. Nove fratelli sono addetti a lavare i piatti e trenta sono i giovani fratelli che lavorano come camerieri. La tradizione vuole che ogni commensale si porti le stoviglie, il pane e le bevande. Le portate vengono servite in piatti da quattro e ogni commensale deve servirsi da sé. Il menù è composto in sequenza da: fagioli del Purgatorio, minestra di riso, luccio in umido, nasello fritto, baccalà lesso e per finire una mela. La cottura nei 12 callari intorno all'enorme fuoco rappresenta una fase molto delicata, che richiede precise sequenze temporali. Tra i pesci utilizzati per preparare la minestra di tinca ci sono circa 2,5 quintali di tinche, catturate nel lago di Bolsena nella notte precedente. Infatti, al momento della pulitura e del taglio alcune sono vive e ancora boccheggiano. Le tinche servono per preparare la minestra di riso insieme alle interiora e alle teste dei lucci. Queste si fanno bollire a parte e con il brodo così ottenuto viene successivamente cotto il riso nelle callare. I lucci, invece, vengono in parte dal lago di Bolsena e in gran parte arrivano la mattina stessa dalla Finlandia o dalla Danimarca. Si è riscontrata una discrepanza di dati nelle varie interviste effettuate ai confratelli: non è chiaro, infatti, se il pesce provenga dalla Danimarca o dalla Finlandia. Nella preparazione della minestra di riso si celano alcuni ingredienti che volutamente la Fratellanza tiene nascosti proprio per creare un alone di mistero attorno alla ricetta e al suo speciale gusto. In effetti, per tutta la preparazione si evita di spiegare in dettaglio la ricetta e i suoi misteriosi ingredienti. Probabilmente è proprio l'uso nella minestra delle interiora, delle uova e delle budella che rende il gusto e la ricetta così particolare.
Gradoli (VT), Italia Regionlazio
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