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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Processioni delle rogazioni

Le processioni delle rogazioni si tenevano nei tre giorni precedenti l’Ascensione, con l’intervento delle compagnie religiose nelle loro divise (i confratelli di Santa Croce con camice bianco e cappa di percalle, le Figlie di Maria con veste bianca con cintura e velo blu), del clero locale e un discreto numero di fedeli (cfr. Bertotto, 1992, p. 105). Il rituale viene descritto nelle memorie di don Stefano Sales, parroco di Settimo Torinese dal 1860 al 1889.

In chiesa parrocchiale venivano recitate le litanie dei santi e cantato l’ “Exurge Domine”. Quindi prendeva il via la prima processione rogazionale, aperta dalla Croce e dai chierichetti con il cero pasquale. Lungo il tragitto il corteo sostava brevemente davanti alle edicole sacre e alle croci campestri: “i fedeli recitavano un’antifona, poi il parroco benediva i campi con l’aspersorio. Nel frattempo, i ragazzi modellavano una crocetta con la cera colata dal cero pasquale e l’applicavano al muro dell’edicola o all’albero più vicino, a ricordo della benedizione” (Bertotto, 1992, p. 105). Raggiunta la cappella di San Bernardino, il parroco celebrava la messa quindi, con i fedeli inginocchiati davanti alla cappella, intonava l’antifona “Ecce crucem Domini, fugite partes adversae, vincit leo de tribu Juda, radiz David, Alleluia” (ecco la croce del Signore, fuggite parti avverse, vince il leone della tribù di Giuda, la discendenza di David, alleluia). Quindi voltandosi verso i quattro punti cardinali tracciava altrettanti segni di croce, pronunciando le invocazioni “Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat, Christus nos et omnia bona nostra ab omni mano liberet atque defendat” (cristo vince, Cristo regna, Cristo impera. Cristo liberi e difenda noi e i nostri beni da ogni male) e “Adoramus te, Criste, ed benedicimus tibi, quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum” (Ti adoriamo Cristo, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo). Il prevosto aspergeva la campagna con l’acqua benedetta e dopo la recita di un’ultima preghiera, la processione faceva ritorno in chiesa per la benedizione finale.

Il rituale veniva ripetuto nei due giorni successivi con meta rispettivamente la chiesa cimiteriale di San Pietro e la cappella campestre del Santo Nome di Maria, sulla strada per Brandizzo (cfr. Bertotto, 1992, p. 107).

(TO), Italia Regionpiemonte
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