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disposizione delle portate

"Tavole di San Giuseppe": preparazione dei "fritti"

I "fritti" per le "tavole di San Giuseppe" fanno riferimento a varie categorie di dolci salentini: "pittule", "rosette", "struffoli", "cartellate". Hanno varie forme e diverse modalità di lavorazione. I dolci fritti vengono presentati tutti in un unico piatto. Durante la preparazione, che dura alcune ore, passano a visitare la famiglia vicini e conoscenti. Viene inizialmente sciolto del miele in una pentola. Alcune "cartellate" vengono sistemate in un piatto e guarnite con il miele sciolto. I "fritti" vengono poi disposti nei piatti dedicando molta cura alla sistemazione dei vari elementi che li compongono. Il primo componente sono le "pittule", che formano la base, si procede poi a disporre gli altri fritti. Per ultimi si inseriscono gli "struffoli" e le "cartellate", operando con molta cura e attenzione affinché i piatti siano colmi, abbiano un aspetto visivamente gradevole e abbiano configurazioni simili. Le portate vengono trasferite dalla cucina alla camera da letto e depositate temporaneamente sul letto matrimoniale, dove si dispongono i piatti in attesa del trasferimento sulla "tavola".

Osservazioni
La disposizione delle portate sul letto matrimoniale prima del trasferimento sulla tavola non sembrerebbe avere un particolare valore simbolico-rituale, ma pare sia dettata solo dalla necessità di depositare temporaneamente le portate in uno spazio adeguato, sufficientemente grande e che resti nascosto agli occhi degli visitatori. Le portate vengono disposte sul letto nell'ordine che prenderanno poi sulla tavola rituale.
Giurdignano (LE), Italia Regionpuglia
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