Saperi e tecniche
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Preparazione delle "pizzette fritte" o "pizzette di Genoria"
Sotto il gazebo allestito per la sagra, l'esecutrice, in piedi davanti alla padella con l'olio bollente, prende un pezzo dell'impasto lievitato e fatto riposare a panetti, composto da farina, acqua e lievito, e lo "spiana" con le mani tenendolo sollevato con abilità e ruotandolo su se stesso senza farlo rompere. Dopo averlo fatto ruotare, l'esecutrice continua a "spianarlo" velocemente aiutandosi con il braccio sinistro, che usa come appoggio per la pasta stesa, in modo da poterla lavorare con la mano destra. Quando la pasta raggiunge uno spessore molto sottile e una circonferenza di circa 30 centimetri, l'esecutrice la distende con cura nella padella ma praticando prima un piccolo buco al centro nella pasta, un foro che sembra casuale ma che invece serve per non fare gonfiare la pasta nell'olio bollente. Appena distesa nell'olio bollente, una seconda esecutrice con un forcone di acciaio distende la "pizzetta" che frigge nell'olio e la muove ogni tanto. Di tanto in tanto con lo stesso forcone buca la pasta per evitare che si formino delle bolle, o per rompere eventuali bolle formate e muove la "pizzetta" nell'olio bollente. Dopo qualche minuto la stessa esecutrice gira la "pizzetta" per farla cuocere dall'altra parte. L'esecutrice prende poi la "pizzetta" con il forcone, la sgocciola e la mette su un foglio di carta bianca per farla scolare. Poi sparge dello zucchero sulla "pizzetta fritta" solo su un lato per la consumazione. Quando viene servita, la "pizzetta" viene piegata in due lungo il diametro dalla seconda esecutrice con un cucchiaio di legno, cosparsa con lo zucchero, tagliata con un coltello in senso verticale e avvolta nella carta per essere servita.