Feste popolari
Fiera di San Carlo
Durante il Settecento la comunità cornelianese propone più volte l’istituzione di due fiere franche (una primaverile e una autunnale), per incentivare i commerci, favoriti anche dalla rinnovata strada pubblica tendente a Torino. Dopo alcune proposte non concretizzatesi, nel 1784, “le deferenti suppliche e, sicuramente più ancora, l'onerosa offerta di cinquecento lire ottengono l'autorizzazione a ‘tenere in esso luogo due annue fiere, una nel giorno otto del mese di maggio e l'altra nel giorno quattro del mese di novembre, con ciò che il giorno rispettivamente fissato venendo ad essere festivo, s'intenda prorogata la fiera nel susseguente primo giorno non festivo’, concessa con regie patenti del 7 maggio 1784’ “ (Bertello, Molino). A differenza della fiera primaverile, che viene più volte spostata di data, quella autunnale “si radica ben presto nelle tradizioni di Corneliano e del Roero, costruendosi l'immagine di fiera contadina. Venendo, infatti, a vendemmia ultimata ed in un periodo di relativa disponibilità finanziaria per la maggior parte dei ‘particolari’, la Fiera di S. Carlo rappresenta per i contadini della zona l'occasione di ‘servirsi del bisognevole’ per la campagna e per l'inverno”.
Oggi la fiera costituisce una momento di festa con varie iniziative collaterali.
Il sabato sera, si svolge la tradizionale cena a base di gnocchi e raviole al plin.
La giornata di domenica, oltre alle bancarelle di prodotti tipici e generi vari e all’esposizione di macchine agricole, è caratterizzata dalla celebrazione della messa di ringraziamento, dall’esibizione della banda musicale, danze popolari e spettacoli folkloristici, la castagnata, iniziative di promozione di prodotti tipici locali, quali il vino Favorita e la pera Medernassa.
