Questo sito utilizza cookie tecnici per il tracciamento anonimo degli accessi. Utilizzando i servizi di questo sito accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni
primo esecutore

Preparazione del "biscotto al cu'"

L'esecutore realizza l'impasto composto da farina, zucchero, uova, strutto, anice, latte e una miscela "segreta" di liquori. Taglia poi la pasta in panetti piccoli di circa 3 etti o mezzo chilo, dando loro una forma arrotondata. L'esecutore schiaccia poi con il palmo della mano il panetto per dargli una forma rotonda e schiacciata. Effettua poi un buco al centro tenendo la pasta sollevata, allargando e muovendo in senso circolare la pasta, fino a far prendere all'impasto la forma di ciambella. L'esecutore finisce di lavorare la ciambella con le mani per dare una consistenza liscia e uniforme. Il figlio dell'esecutore mette i biscotti nella teglia fino al momento dell'infornatura per 30 minuti. Prima però con delle forbici effettua dei piccoli tagli a spina di pesce sulla superficie della ciambella (la pasta viene "spizzettata") per ricavare dei motivi decorativi. Durante l'esecuzione i fornai spiegano l'uso rituale che ha questo biscotto nella festa. Prima dell'infornatura il fornaio spennella il biscotto con un composto di uova e zucchero e lo cosparge di zuccherini colorati.

Osservazioni
Il biscotto al cu' viene chiamato così perché viene legato al fianco con un nastro e, quindi, lasciato penzolare sui glutei durante le processioni che i signori della festa (in particolare alcuni ragazzi rappresentanti dei signori) fanno per le vie del paese, portando i ceri addobbati con lo stesso biscotto e con dell'uva. Esistono ceri maschili e ceri femminili, che hanno forma identica e che sono addobbati nello stesso modo, con il biscotto al cu' e con dell'uva. La differenza tra i ceri è che il cero maschile è addobbato con uva nera e con nastro celeste, mentre il cero femminile è addobbato con uva bianca e nastro rosa. I diversi ceri sono poi portati in processione da uomini e da donne a seconda se si tratti di maschili e femminili. Il biscotto al cu' viene anche portato in processione legato al tamburo dal tamburino che apre il corteo processionale. E' un biscotto che in virtù del suo essere benedetto, a differenza dell'altro, non viene consumato nel corso dei rinfreschi rituali, ma alla fine della festa con funzione "magica" e dato agli ammalati gravi nella speranza che possa aiutare nella guarigione. Il biscotto grande (500 grammi) viene messo al sedere, mentre quello più piccolo (300 grammi) viene messo sui ceri. Il primo esecutore è il fornaio di Valentano che ogni anno produce anche il biscotto co' l'anice, o biscotto della tiratura del solco dritto, che viene comunemente consumato nel corso della merenda, dopo la tiratura del solco e durante i rinfreschi organizzati dai vecchi e dai nuovi signori della festa. Il secondo esecutore è il figlio del fornaio. Quest'ultimo esecutore prende parte solo limitatamente alla realizzazione del biscotto, sia perché è il padre che possiede l'esperienza adatta, ma anche perché è allergico alle farine.
Valentano (VT), Italia Regionlazio
Geolocalizzazione: